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Il futuro del sistema elettrico in Italia: sfide e opportunità delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)

Il sistema elettrico italiano sta vivendo un periodo di grande trasformazione, grazie all’adozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), dei sistemi di accumulo e della flessibilità locale.


comunità energetiche rinnovabili

L'evoluzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)

Le CER stanno guadagnando popolarità nel contesto italiano, seppur con un impatto ancora modesto sul sistema complessivo. Nel 2024 si contano circa 168 iniziative attive, che comprendono sia le CER sia iniziative di autoconsumo collettivo. Nonostante una crescita significativa rispetto all'anno precedente (+89%), il loro contributo rimane ancora limitato, in gran parte a causa della dimensione relativamente piccola degli impianti: il 26% delle CER ha una capacità inferiore ai 30 kW, e il 61% ha una capacità inferiore ai 100 kW. Inoltre, il modello organizzativo è spesso semplice, con molte CER che assumono la forma di associazioni e sono promosse da enti pubblici nel 58% dei casi.

L’aspetto cruciale per il successo delle CER è la sostenibilità economica, collegata alla capacità delle comunità di condividere l’energia prodotta.


La transizione energetica e gli obiettivi del PNIEC

Secondo il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), l’Italia ha davanti un percorso ambizioso: passare da una domanda di energia elettrica di circa 305 TWh nel 2023 a 350 TWh entro il 2030. Per raggiungere questo traguardo, la quota di fonti rinnovabili dovrà quasi raddoppiare, passando dal 34,5% attuale al 63,4% della domanda finale. Questo richiederà un aumento significativo della capacità installata, specialmente nel fotovoltaico e nell'eolico, che dovranno crescere dagli attuali 42,6 GW a oltre 107 GW.


Flessibilità locale e sistemi di storage

Un elemento chiave per il futuro del sistema elettrico italiano è la flessibilità, fondamentale per bilanciare la variabilità nella produzione e nella domanda di energia. La Delibera 352/2021 ha aperto la strada a progetti pilota di flessibilità locale, come RomeFlex, EDGE e MindFlex, che consentono ai distributori di sperimentare l’approvvigionamento di servizi a livello delle reti di distribuzione.

Anche i sistemi di accumulo svolgeranno un ruolo essenziale. Il MACSE, un meccanismo di approvvigionamento per la capacità di stoccaggio, mira a incentivare gli investimenti in sistemi di accumulo, organizzando aste competitive che premiano la disponibilità delle risorse. Attualmente, la capacità di accumulo installata è solo una frazione dell'obiettivo di 71,5 GWh per il 2030, rendendo evidente la necessità di una forte accelerazione.


Conclusioni

Il percorso verso un sistema elettrico sostenibile e resiliente è ambizioso, ma essenziale per il futuro energetico del Paese. L’incremento della capacità rinnovabile, lo sviluppo delle CER e l’adozione di sistemi di accumulo e flessibilità locale sono tutte leve critiche che richiedono investimenti, innovazione e politiche incentivanti per sostenere la transizione energetica.

 
 
 

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